Questa settimana, per l’ultimo appuntamento di #OrientaBiotech abbiamo l’onore di ospitare Elena Sgaravatti, CEO presso PlantaRei srl e Vice Presidente di Assobiotec
Da tempo diversi aspiranti docenti con Laurea in Biotecnologie riscontrano ostacoli nell’accesso all’insegnamento a causa di interpretazioni errate delle normative vigenti. Un esempio è il ricorso collettivo del 2016 nella Provincia Autonoma di Trento, tra i cui ricorrenti si trovava anche la socia che Biotecnologi Italiani ha recentemente sostenuto. Il documento è scaricabile da qui: http://www.informa.provincia.tn.it/binary/pat_puntoinfo/albo_provinciale/Ordinanza_del_14_dicembre_2016.1482399949.PDF
La socia Prof. sa Giorgia Faes aveva poi presentato ricorso individuale al TAR nella Provincia Autonoma di Trento in seguito all’esclusione dalle graduatorie dell’insegnamento. Nel 2022 la prima sentenza era risultata vittoriosa per la ricorrente. Ne trovate alcuni estratti di seguito:
SENTENZA 2022 N. 00125/2021 REG.RIC.
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa di Trento (Sezione Unica) ha pronunciato la presente SENTENZA nel giudizio introdotto con il ricorso numero di registro generale 125 del 2021, proposto da: Giorgia Faes, rappresentata e difesa dall’avvocato Maria Cristina Osele, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto in Trento, via Calepina, n. 75, presso lo studio del predetto avvocato Osele; contro – Provincia Autonoma di Trento, in persona del Presidente pro tempore, rappresentata e difesa dagli avvocati Giacomo Bernardi, Lucia Bobbio e Sara Fontana, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto in Trento, piazza Dante n. 15, presso l’avvocato Lucia Bobbio, nella sede dell’Avvocatura provinciale; – Istituto Tecnico Tecnologico “M. Buonarroti” di Trento quale istituto capofila, in persona del Dirigente scolastico legale rappresentante pro tempore, non costituitosi in giudizio; nei confronti Nicola Gretter, Efrem Bertini, non costituitisi in giudizio; per l’annullamento – della graduatoria d’istituto definitiva del personale docente per il triennio scolastico 2021/2024 pubblicata dall’Istituto Tecnico Tecnologico “M. Buonarroti” di Trento il 9.7.2021 relativamente alla classe di concorso A050 SCIENZE NATURALI, CHIMICHE E BIOLOGICHE della scuola secondaria di II grado dalla quale risulta esclusa la ricorrente prof. Faes Giorgia; – della determinazione n. 53 dell’Istituto Tecnico Tecnologico “M. Buonarroti” di Trento di data 9.7.2021 di approvazione delle graduatorie definitive A050 e con rigetto del reclamo proposto dalla ricorrente prof. Faes Giorgia, poiché “laurea non idonea per l’accesso all’insegnamento c.d.c. A028, A050”; – della presupposta graduatoria provvisoria di III fascia alla classe di concorso A050; – della presupposta determinazione n. 43 del 15.6.2021 che ha approvato la suddetta graduatoria provvisoria ove per Faes Giorgia è stato precisato “Escluse due classi di concorso (A050 e A028) per insufficienza dei requisiti minimi di accesso”; – della mail inviata dalla Segreteria dell’ITT Buonarroti il 14.5.2021 e pervenuta dal Servizio Scuola della PAT ove è riportato che la laurea in Biotecnologie agro-industriali “non sembra essere titolo di accesso all’insegnamento per la classe di concorso A050”; – della nota dell’ITT Buonarroti prot. ITTB/2021/4.1; nonché, per quanto occorrer possa – del Verbale di deliberazione della Giunta Provinciale n. 376 del 5.3.2021 “Termini e modalità per la presentazione delle domande ai fini della formazione delle graduatorie d’istituto del personale docente per il triennio scolastico 2021/2024 ed approvazione della tabella di valutazione dei titoli”, laddove non prevede l’equiparazione del diploma di Laurea in “Biotecnologie” con la Laurea in “Biotecnologie Agro-industriali” e di tutti gli atti antecedenti, preordinati […] 4. Nonostante i chiarimenti forniti al Servizio scuola, la dott. Faes non è stata inserita nelle graduatorie provvisorie approvate con determinazione del 15 giugno 2021 n. 43 dell’ITT Buonarroti, risultando esclusa dalle classi di concorso A050 e A028 “per insufficienza dei requisiti minimi di accesso”. In ragione di ciò, la N. 00125/2021 REG.RIC. ricorrente, il 18 giugno 2021, ha inviato un’ulteriore e-mail al Servizio scuola della PAT corredata da una nota di pari data della Presidente dell’Associazione Nazionale Biotecnologi italiani che ribadiva l’equiparazione tra la laurea in biotecnologie agro-industriali del vecchio ordinamento e la laurea magistrale LM8 – biotecnologie industriali e ha, altresì, trasmesso il certificato di laurea dell’Università di Verona, la quale a sua volta ha riconosciuto la predetta equiparazione. […] P.Q.M. Il Tribunale Regionale di giustizia amministrativa per la Regione autonoma del Trentino – Alto Adige/Südtirol, sede di Trento, definitivamente pronunciando sul ricorso in epigrafe indicato, lo accoglie nei termini e nei limiti di cui in motivazione, e, per l’effetto, annulla i provvedimenti impugnati. Condanna l’Amministrazione resistente a corrispondere alla ricorrente le spese del giudizio, che si liquidano nella misura complessiva di euro […], oltre al 15% per spese generali e agli altri accessori di legge ed a rifondere l’importo del contributo unificato versato. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’Autorità amministrativa. Così deciso in Trento nella camera di consiglio del giorno 21 aprile 2022 […]
Successivamente a seguito dell’esito positivo della sentenza del TAR della Provincia Autonoma di Trento, la socia Prof. sa Giorgia Faes ha dovuto sostenere il contro-ricorso al consiglio di stato fatto dalla controparte. Nel 2023 l’ultima sentenza è risultata finalmente vittoriosa per la Prof.sa ricorrente. In entrambe le sentenze è citato l’intervento di Biotecnologi Italiani a supporto della corretta interpretazione della normativa vigente.
Ne trovate alcuni estratti di seguito:
SENTENZA 2023 N. 10217/2023 REG.PROV.COLL. N. 07579/2022 REG.RIC.
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Settima) ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 7579 del 2022, proposto da Provincia Autonoma di Trento, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati Lucia Bobbio, Giacomo Bernardi, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio Lucia Bobbio in Trento, piazza Dante n. 15; contro Giorgia Faes, rappresentato e difeso dall’avvocato Maria Cristina Osele, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia; per la riforma della sentenza del T.R.G.A. – DELLA PROVINCIA DI TRENTO n. 90/2022
[…]
FATTO
1. La sentenza impugnata ha accolto il ricorso con cui la parte appellata aveva chiesto l’annullamento del rigetto della sua richiesta di autotutela avverso la graduatoria d’istituto provvisoria approvata, con determinazione del 15 giugno 2021, dell’Istituto Tecnico Buonarroti per la classe di concorso A50 nella parte in cui l’aveva esclusa per insufficienza dei requisiti minimi di accesso.
A supporto del gravame la parte appellante espone le seguenti circostanze:
– la parte appellata aveva presentato domanda per iscriversi alle graduatorie di Istituto del personale docente, per il triennio scolastico 2021/2024, Protocollo ITTB- 16-04.2021 0003028 indetta con deliberazione n.376 del 5 marzo 2021 dalla Giunta Provinciale;
– poiché l’ITT Buonarroti sollevava perplessità sull’idoneità della laurea in biotecnologie agro-industriali posseduta dalla parte appellata per l’accesso alla classe di concorso A05 “Scienze Naturali Chimiche e Biologiche” chiedeva chiarimenti al Servizio per il reclutamento e gestione del personale della scuola della Provincia Autonoma di Trento, il quale confermava che la normativa in vigore non prevede quale titolo di accesso alla ridetta classe di concorso la laurea in possesso della parte appellata, che non è nemmeno contemplata tra i tioli per i quali è possibile accedere all’insegnamento integrando determinati esami/CFU;
– la parte appellata replicava sostenendo l’equiparazione del titolo da lei posseduto con i titoli necessari all’insegnamento sulle classi A050 e A28, trasmettendo altresì il certificato di laurea dell’Università di Verona riconosceva tale equiparazione;
– le sue doglianze erano tuttavia definitivamente respinte con la determinazione n.53 del 9 luglio del 2021 – atto impugnato- che, come detto, rigettava la richiesta di riesame dell’esclusione. Il TAR per la Regione Autonoma del Trentino-Alto Adige, con la sentenza impugnata, ha accolto il ricorso proposto avverso quest’ultimo provvedimento.
Tanto premesso, la parte appellante deduce i seguenti motivi di appello:
1) Error in iudicando in relazione alla violazione di legge e falsa applicazione del decreto interministeriale del 9.7.2009. Eccesso di potere per travisamento e manifesta ingiustizia. Violazione di legge per violazione e falsa applicazione del D.p.r. 14.2.2016. Eccesso di potere per manifesta ingiustizia, travisamento e contraddittorietà.
2) Error in iudicando e contraddittorietà della motivazione della sentenza relativa alla carenza di motivazione con violazione art. 3 l. 241/90 e l.p. 23/1992 e comunque motivazione illogica e perplessa. Eccesso di potere per carenza istruttoria e disparità di trattamento rispetto al controinteressato prof. Efrem Bertini.
3) Violazione del principio della corrispondenza tra chiesto e pronunciato. Vizio di ultra petizione della sentenza.
2. Si è costituita in giudizio la parte appellata, contestando l’avverso dedotto e chiedendo il rigetto del gravame. […]
4.4. Ad ulteriore conferma della correttezza dell’interpretazione prospettata dal giudice di primo grado, si osserva infine che sull’equipollenza fra i titoli per l’accesso alla A050 e la laurea in possesso della parte appellata si è pronunciata – oltre che la Presidente della Associazione dei bio-tecnologi italiani e la Presidente ed il Consiglio Direttivo di Biotecnologia – anche, con un apposito attestato, l’Università di Verona che, a tal fine richiama espressamente, evidentemente ritenendolo ancora applicabile, il D.I del 9 luglio del 2009.
P. Q. M.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Settima), definitivamente pronunciando sull’appello, come in epigrafe proposto, lo rigetta. Condanna la parte appellante al pagamento delle spese processuali in favore della parte appellata, che si liquidano in complessivi (…). Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa. Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 10 ottobre 2023 con l’intervento dei magistrati: […]
📆Sabato 2 dicembre, dalle 9 alle 13 sulla piattaforma Zoom corso per imparare come usare la grafica a supporto della #docenza di materie scientifiche.
🎮Parleremo di didattica ludica, #gamification e visual storytelling. I corsi sono adatti a tutti: da chi ha appena iniziato ad insegnare o vorrebbe farlo, a chi ha tanti anni di esperienza. Da chi non sa accendere un pc, a chi mastica Kahoot e Quizizz come chewing gum; dalle elementari fino alle superiori e oltre.
Approfondimento sull’accesso alle classi di insegnamento A-15, A-28, A-31, A-50 per laureati in Biotecnologie Vecchio e Nuovo ordinamento:
Il laureato quinquennale in Biotecnologie (qualsiasi indirizzo) può accedere alla classe di insegnamento A-28 (Matematica e Scienze alle Scuole Secondarie di primo grado) purché il piano di studi, fra laurea triennale e laurea magistrale, abbia previsto almeno 132 crediti nei settori scientifico disciplinari MAT, FIS, CHIM, GEO, BIO, INF/01, INF-ING/05, di cui almeno 30 in MAT, 12 in FIS, 6 in CHIM, 6 in GEO, 6 in BIO, 6 in INF/01 o in ING-INF/05 o in SECS-S/01.[1]
Il laureato quinquennale in Biotecnologie (qualsiasi indirizzo) può accedere alla classe di insegnamento A-50 (Scienze Naturali, Chimiche e Biologiche alle scuole secondarie di secondo grado) conseguendo almeno 12 CFU in settori GEO (anche dopo la laurea); il laureato quinquennale in Biotecnologie Mediche, Veterinarie e Farmaceutiche, in aggiunta, dovrà conseguire almeno 12 CFU in settori BIO/Ol-11 o 18 o 19.
Il laureato quinquennale in Biotecnologie Mediche può accedere, oltre alle classi di concorso di cui sopra, anche alla classe di insegnamento A-15 (Discipline Sanitarie alle Scuole Secondarie di secondo grado) purché il piano di studi abbia compreso almeno 48 crediti nel settore scientifico disciplinare MED, così distribuiti: almeno 12 in MED/34, almeno 24 in MED/42, almeno 12 in MED/45 [2].
Il laureato quinquennale in Biotecnologie Agrarie o Industriali può accedere, oltre alle classi di concorso di cui sopra, anche alla classe di insegnamento A-31 (Scienze degli Alimenti alle Scuole Secondarie di secondo grado).
Aggiungiamo che dal 2017 sono necessari, per coloro i quali si iscrivono nelle graduatorie all’insegnamento per la prima volta, 24 CFU in pedagogia/didattica e 12 CFU in materie GEO per l’accesso alle classi di concorso A-28 e A-50.
Per coloro i quali invece risultano già iscritti nelle graduatorie, i 24 CFU in pedagogia/didattica risulteranno necessari in un secondo momento ovvero per il percorso di abilitazione e per le procedure concorsuali finalizzate all’ assunzione a tempo indeterminato; attualmente vige una fase transitoria per la quale saranno necessari fino a 60 CFU totali. Tali CFU non sono necessari per le lauree antecedenti alla data di entrata in vigore del D.M. 259/2017 in ottemperanza al corrispondente Art.5. Questo discorso è valido per l’accesso alle classi di concorso A-28, A-50, A-15. Per la classe di concorso A-31 serviranno i CFU in pedagogia/didattica ma non sono necessari i CFU in materie GEO.
Sottolineiamo, inoltre, che per i laureati a partire dall’anno accademico 2019/2020 i crediti GEO di cui sopra devono essere acquisiti durante il percorso universitario e non post-universitario per accedere alla classe di concorso A-28.
Si ricorda inoltre che, ai fini della partecipazione ai concorsi pubblici, esiste equiparazione tra i diplomi di laurea vecchio ordinamento e quelli nuovo ordinamento per le classi di laurea in Biotecnologie. La norma di riferimento è rappresentata dal Decreto Interministeriale del 9 luglio 2009 che equipara diplomi di laurea di vecchio ordinamento (DL), lauree specialistiche (LS) e lauree magistrali (LM), ai fini della partecipazione ai pubblici concorsi, come da apposita tabella di equiparazione DLLS-LM a esso allegata.
Si ricorda infine un punto importante oggetto di alcuni ricorsi recenti: tale equiparazione opera in tutti gli ambiti concorsuali e per estensione anche alle fattispecie di tipo para-concorsuale come la partecipazione a procedure abilitative o l’iscrizione nelle graduatorie scolastiche, come attestato dai decreti relativi all’inserimento nelle graduatorie provinciali per l’insegnamento emanati periodicamente.
Normativa di riferimento:
DI 5 Maggio 2004 Equiparazioni dei diplomi di laurea (DL) secondo il vecchio ordinamento alle nuove classi di laurea delle lauree specialistiche (LS), ai fini della partecipazione ai concorsi pubblici
DM 22/2005 Lauree specialistiche per l’insegnamento, i requisiti minimi e i titoli aggiuntivi ai fini dell’ammissione alle Scuole di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario e per il reclutamento del personale docente a tempo determinato nelle scuole secondarie
DI 09 Luglio 2009 Equiparazioni tra lauree di vecchio ordinamento, lauree specialistiche e lauree magistrali ai fini della partecipazione ai concorsi pubblici
DM 62/2011 Titoli di accesso alle graduatorie di circolo e d’istituto
DM 353/2014 Titoli di accesso alle graduatorie di circolo e d’istituto
DM 259/2017 Revisione e aggiornamento della tipologia delle classi di concorso per l’accesso ai ruoli del personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado
DPR 19/2016 Regolamento recante disposizioni per la razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso a cattedre e a posti di insegnamento
[1] Riguardo i suddetti settori disciplinari si intende: MAT: materie afferenti all’area 01 delle scienze matematiche ed informatiche; FIS: materie afferenti all’area 02 delle scienze fisiche; CHIM: materie afferenti all’area 03 delle scienze chimiche; GEO: materie afferenti all’area 04 delle scienze della Terra; BIO: materie afferenti all’area 05 delle scienze biologiche; INF-ING: materie afferenti all’area 09 dell’ingegneria dell’informazione; SECS-S: materie afferenti all’area 13 delle scienze economiche e statistiche
[2] Per settore disciplinare MED si intende quello che afferisce all’area 06 delle scienze mediche.
Il tema del lavoro (e come ottenerlo) è un tema pressante per molti, soprattutto per chi sta muovendo i primi passi fuori dall’Università, o ci sta provando.
Proprio per aiutare chi si trova in questa situazione ed è preso tra mille dubbi e domande senza risposte, Lorenza Moscarella e Davide Ederle, con il patrocinio di Biotecnologi Italiani, hanno organizzato una chiacchierata che, partendo proprio dalle vostre domande, proverà ad offrire qualche risposta e anche qualche chiave interpretativa di un mondo, quello aziendale, che risponde a logiche molto diverse da quelle universitarie.
L’evento su terrà il prossimo giovedì 9 alle 21 su Meet. Per partecipare è sufficiente registrarsi a questo indirizzo: https://lnkd.in/eHSb72tf ___________
ATTENZIONE: l’evento è gratuito e aperto a tutti, non solo ai biotecnologi, ma i posti sono limitati. I soci di Biotecnologi Italiani avranno priorità d’accesso.
BANDO DI CONCORSO PER LA CREAZIONE DI IMMAGINI E STORIE SULLE BIOTECNOLOGIE REGOLAMENTO
Art. 1 – Organizzazione proponente Biotecnologi Italiani, in collaborazione con il Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze dell’Università degli Studi Milano Bicocca, il Consorzio Italbiotec, Science Draw Graphic, FormazioneNelFarmaceutico.com, Cereal Docks, Copan, OpenZone e con il patrocinio della Conferenza Nazionale Permanente dei Corsi di Studio in Biotecnologie e Assobiotech, in vista della European Biotech Week, che si terrà nella settimana tra il 27 Settembre e il 3 ottobre 2021, promuove la III edizione del concorso Biotechjob, biotecnologi al lavoro.
Art. 2 – Oggetto e finalità L’iniziativa invita a raccontare chi sono i biotecnologi e cosa fanno declinando il tema: “Biotech… che storia!” attraverso la creazione di (categoria 1) immagini – illustrazioni – foto e (categoria 2) storie – racconti. L’obiettivo del concorso è quello di valorizzare tutti gli aspetti della professione del Biotecnologo nei campi in cui esso opera.
Art. 3 – Modalità di partecipazione e scadenza La partecipazione al concorso è gratuita. Con l’invio delle proposte di cui all’art. 2 i partecipanti accettano integralmente, senza riserva alcuna o condizione, quanto contenuto nel bando, nonché tutte le norme relative alla privacy. Il concorso è aperto a tutti coloro in possesso di una Laurea in Biotecnologie (vecchio e nuovo ordinamento) o regolarmente iscritti ad un corso di Laurea in Biotecnologie riferentesi a una qualsiasi delle classi (L-2, LM-7, LM-8, LM-9). Per partecipare occorre inviare, entro e non oltre il 30/06/2021, all’indirizzo: segreteria@biotecnologitaliani.it i seguenti documenti: 1) Gli elaborati in formato digitale tra quelli indicati all’art. 2, preferibilmente in uno dei seguenti formati: .png, .jpeg, .ai, .pdf per la categoria (1) immagini/illustrazioni o .pdf, .docx, .doc per la categoria (2) storie/racconti (la lunghezza del testo non deve eccedere le 7.500 battute spazi inclusi), accompagnati da un titolo e descrizione di ciascuna opera nonché di un breve profilo dell’autore. Qualora il formato utilizzato non fosse tra quelli indicati, la giuria valuterà con l’autore l’idoneità dell’elaborato. Ciascun partecipante potrà inviare fino ad un massimo di 5 elaborati. 2) Modulo di Iscrizione e Autocertificazione – allegata al presente bando – che attesti la Laurea o l’effettiva iscrizione ad un corso di Laurea in Biotecnologie.
Il concorso è suddiviso in tre fasi: Fase 1: elaborazione e invio dei materiali. Sarà possibile inviare i propri elaborati fino al 30 Giugno 2021 h. 23:59. Fase 2: finalisti. Entro il 31 luglio, la giuria identificherà i finalisti di ciascuna categoria e si riserva il diritto di richiedere ulteriori informazioni, chiarimenti o modifiche da effettuare entro e non oltre il 31 Agosto. Fase 3: premiazione dei vincitori per ciascuna categoria durante la European Biotech Week 2021.
Art. 4 – Premi Gli elaborati inviati saranno esaminati da una giuria, composta da un rappresentante di ciascun partner, che a suo insindacabile e inappellabile giudizio, eleggerà il o i vincitori per ciascuna categoria.
Il concorso mette in palio per tutti i finalisti: ● Partecipazione a visite guidate ad iniziative aziendali organizzate dai partner industriali (Cereal Docks, Copan, OpenZone)
I vincitori avranno la possibilità di accedere ad un corso di formazione offerto da uno dei partner formativi del concorso, a seconda del premio vinto: ● 1 accesso gratuito a un corso di formazione offerto da Science Draw Graphic (http://www.sdg.science/didattica.html) ● 1 accesso gratuito a un corso a scelta dal catalogo del Consorzio Italbiotec (http://www.italacademy.it/tutti-i-corsi/) ● 1 accesso gratuito a un corso a scelta dal catalogo BiotechJob di FormazioneNelFarmaceutico.com (https://formazionenelfarmaceutico.com/p/biotechjob)
La giuria si riserva la possibilità di premiare anche materiali ritenuti meritevoli con premi speciali. È inoltre facoltà della giuria richiedere i file originali nel caso si rendessero necessari.
Art. 5 – Diritti e Responsabilità dell’autore Ogni partecipante conserva la proprietà intellettuale del materiale fornito, ma concede una liberatoria all’utilizzo dello stesso a Biotecnologi Italiani e ai partner del progetto fatta esclusione che per contesti che ne pregiudichino la dignità personale ed il decoro. L’utilizzo del materiale è da considerarsi effettuato in forma gratuita. Ogni partecipante è unico responsabile di quanto forma oggetto della sua immagine, pertanto s’impegna ad escludere ogni responsabilità di Biotecnologi Italiani e dei partner del progetto. In particolare dichiara di essere unico autore delle immagini e dei testi inviati e che sono originali, inedite e non in corso di pubblicazione, che non ledono diritti di terzi e che qualora ritraggano soggetti per i quali è necessario il consenso o l’autorizzazione l’autore ne sia in possesso. Ogni partecipante “accetta” incondizionatamente tutte le norme del presente regolamento. All’atto di iscrizione al Concorso i partecipanti autorizzano preventivamente ogni e qualsiasi ripresa radiofonica, televisiva e fotografica, legata alla presente iniziativa senza avanzare nessuna pretesa economica.
Art. 6 – Tutela della privacy I dati personali raccolti attraverso il presente concorso saranno trattati ai sensi del Regolamento 2016/679 (GDPR). In particolare, Biotecnologi Italiani, in qualità di responsabile del trattamento, richiede ai partecipanti unicamente i dati personali necessari al fine del corretto svolgimento del concorso. I dati raccolti nell’ambito del presente concorso verranno inoltre trattati in forma elettronica e cartacea ai soli fini istituzionali e/o connessi alla presente iniziativa. I soggetti cui si riferiscono i dati personali raccolti hanno il diritto in qualunque momento di ottenere la conferma dell’esistenza o meno dei medesimi dati e di conoscerne il contenuto e l’origine, verificarne l’esattezza o chiederne l’integrazione o l’aggiornamento, oppure la rettifica (artt. 15 e 16 del GDPR). Inoltre, gli Interessati hanno il diritto di chiedere la cancellazione, la limitazione al trattamento, la revoca del consenso, la portabilità dei dati nonché di proporre reclamo all’Autorità di controllo e di opporsi in ogni caso, per motivi legittimi, al loro trattamento (art. 17 e ss. del GDPR). Per ulteriori dettagli legati alla privacy policy adottata da Biotecnologi italiani si rimanda al sito ufficiale dell’Associazione: www.biotecnologitaliani.it
Art. 7 – Modifiche Biotecnologi italiani e gli altri partner del presente concorso si riservano il diritto di decisione per quanto non contemplato dal presente Regolamento.
Biotecnologi Italiani ha pubblicato l’Edizione 2021 del “Libro Bianco sulla Professione di Biotecnologo” (scaricabile qui), che nasce dall’analisi dei dati raccolti durante l’indagine che, annualmente, monitora la situazione formativa e occupazionale dei laureati in Biotecnologie.
Al suo interno emerge la fotografia di una professione molto dinamica e piena di potenzialità, ma ancora non adeguatamente compresa e valorizzata dal nostro Paese.
Formazione
Chi intraprende la carriera da biotecnologo viene generalmente da un liceo. Il percorso universitario, in particolare triennale, viene svolto prevalentemente nella stessa regione di origine, ma già a partire dalla magistrale si comincia ad assistere a un progressivo spostamento dal Sud e le Isole verso il centro-nord e l’estero.
Lavoro
Sul fronte lavorativo il 50% circa dei biotecnologi lavora nel pubblico, mentre l’altro 50% nel privato, con una prevalenza nel pubblico (Università) delle fasce più giovani, e nel privato quelle con maggior anzianità. In generale il privato offre contratti più stabili e gratifiche economiche più in linea con le competenze e le responsabilità acquisite.
Nel pubblico invece, anche per le fasce più senior, si osserva un appiattimento verso redditi medio bassi.
La maggior parte dei biotecnologi, che si occupa di ricerca e innovazione, non risulta iscritta ad un ordine professionale e, anche tra gli iscritti, non se ne sente una reale utilità per svolgere il proprio lavoro.
Le criticità
Tra gli elementi più critici emersi vi è la mancanza di un efficace orientamento alla scelta universitaria e al lavoro e un disallineamento tra le competenze acquisite lungo il percorso di studi e quanto richiesto dal mondo del lavoro.
Tra le criticità anche il mancato riconoscimento del ruolo professionale e sociale del biotecnologo che, anche in condizioni critiche come quelle attuali, ha invece dimostrato di saper fornire dati e strumenti utili alla gestione dell’emergenza.
Le Proposte Operative
Per poterla mettere davvero al servizio del Paese è stata rilevata la necessità di lavorare per creare una sinergia positiva tra Accademia, Impresa ed Istituzioni.
A tal fine sono stati identificati tre elementi prioritari su cui è necessario operare:
Il dialogo, tra Accademia e Impresa, per favorire l’interscambio di competenze e la condivisione degli obiettivi formativi
La creazione di ecosistemi che, partendo dalle Università, sappiano costruire sui territori filiere di innovazione che fungano da motore per il lavoro e lo sviluppo locale
Libertà d’Azione, è necessario rimuovere tutti i vincoli di accesso al mondo del lavoro non giustificati da oggettivi motivi di competenza. Vincoli che servono a creare e proteggere rendite di posizione, ingessando il Paese creando barriere all’ingresso che impediscono di mettere le persone giuste al posto giusto per motivi unicamente formali.
Compito del Paese, non va dimenticato, non è solo di formare i Biotecnologi, ma anche di metterli nelle giuste condizioni per fare il loro lavoro: farlo crescere.
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Per qualunque richiesta o esigenza riguardante il libro bianco è possibile contattare la Segreteria (segreteria@biotecnologitaliani.it).
Sei un biotecnologo (o uno studente in biotech) e vuoi confrontarti sui percorsi professionali con chi ha già maturato un’esperienza importante nel mondo del lavoro?
#Biotecnologitaliani ti propone una serie di 8 webinar per approfondire le varie sfaccettature della professione del biotecnologo:
Mercoledì 3 Febbraio 2021: Affari regolatori
Mercoledì 10 Febbraio 2021: Ricercatore
Mercoledì 17 Febbraio 2021: Innovation Manager
Mercoledì 24 Febbraio 2021: Clinical Research Associate
Mercoledì 3 Marzo 2021: Bioinformatico
Mercoledì 10 Marzo 2021: Medical Writer
Mercoledì 17 Marzo 2021: Post-Doc life
Mercoledì 24 Marzo 2021: Professione Biotecnologo
L’iniziativa è aperta e gratuita per tutti i soci. E’ possibile registrarsi per i singoli webinar (che si terranno via Zoom) a questo indirizzo: https://orientabiotech.eventbrite.it
Anche diverse persone in camice bianco hanno diffuso l’idea (paura?) che questo vaccino, per il solo fatto di essere “genetico”, potrebbe modificare il nostro DNA e quindi trasformarci in Organismi Geneticamente Modificati.
La riposta è NO, ma questo NO va spiegato bene. Proviamo a farlo per punti. 3 punti:
Il primo punto è una premessa.
Noi siamo tutti già geneticamente modificati. Non solo infatti siamo diversi (anche geneticamente) dai nostri genitori, ma soprattutto 1/3 del nostro DNA è formato da decine di migliaia di “retrotrasposoni” (LINE-1, Alu, …), che altro non sono che resti di infezioni virali che negli ultimi 80 milioni di anni sono vissuti alle nostre spalle e che ancora oggi, almeno in parte, mantengono la capacità di spostarsi o duplicarsi nel nostro DNA. Quindi siamo già geneticamente modificati e il nostro DNA continua a modificarsi, anche a causa di questi resti di infezioni virali che si perdono nella notte dei tempi. Interessante il fatto che nessuno di questi retrotrasposoni però derivi da vecchie infezioni da coronavirus.
In breve, è pur vero che l’uomo è andato sulla luna, ma né io né voi saremmo in grado di andarci per oggettiva mancanza di mezzi (non solo infatti serve una specifica preparazione fisica, ma serve anche una navicella spaziale idonea e una base di lancio, un sistema di allunaggio, etc). Quindi, sebbene tutti noi potremmo, in via teorica, andare sulla luna e magari anche creare una colonia, gli oggettivi problemi tecnici rendono la cosa più che improbabile.
Lo stesso vale per il nostro vaccino a mRNA: in linea teorica potrebbe integrarsi nel nostro DNA (pur sempre di materiale genetico si tratta), solo che non ha i mezzi per farlo e quindi non lo fa. Per chi fosse interessato a capire meglio cosa servirebbe al nostro mRNA per integrarsi nel nostro DNA, nell’infografica e in calce è spiegato cosa succede con un virus a RNA che è effettivamente in grado di entrare nel nostro DNA: l’HIV, il virus dell’AIDS, e il perché la stessa cosa non possa succedere con il vaccino.
Il terzo è sperimentale.
Dagli anni ’90 studiamo i vaccini a DNA e mRNA, non solo per capire se e come funzionano, ma anche per stimare i vari rischi, tra cui quello che il loro materiale genetico si inserisca stabilmente nel nostro DNA. I dati ci dicono che il DNA del vaccino può persistere nelle nostre cellule anche fino a 6 mesi, ma comunque NON si integra nel nostro DNA. La probabilità che questo avvenga è infatti 1.000 volte più bassa di quella che la cellula subisca delle mutazioni genetiche naturali.
Questo DNA inoltre non gira per l’organismo, ma resta localizzato al sito di iniezione e lì attiva la nostra risposta immunitaria, quindi, anche nella remota possibilità che si dovesse integrare in qualche cellula muscolare, è di fatto impossibile trasmetterlo ad un eventuale figlio.
HIV è capace di integrarsi nel nostro DNA, ma non è una cosa banale. Il primo passo per l’HIV è fare in modo che il suo RNA diventi DNA. Per farlo servono almeno 3 cose: un enzima (Trascrittasi inversa) capace di trasformare l’RNA (a singolo filamento) in una doppia elica di DNA, un innesco per il processo (e questo il virus lo ruba dalle nostre cellule, un tRNA che usa come “primer”) e infine delle sequenze specifiche sul proprio RNA (Primer Binding Site, PBS) che permettano al primer di attaccarsi e all’enzima di trasformare l’RNA virale, e solo quello, in DNA.
Non è finita qui. A questo punto è necessario che questo nuovo “DNA virale” entri nel nucleo delle nostre cellule e vada a contatto con il nostro DNA. Il processo non è banale è infatti il virus si è evoluto per creare un complesso di proteine (tra cui ad esempio quelle del Capside, l’involucro esterno del virus) che decorano il DNA e lo guidano attraverso i pori nucleari.
Una volta dentro usa un altro enzima, che si è portato da casa, un’integrasi per entrare finalmente nel nostro genoma. Per fare tutto questo il genoma dell’HIV è dotato di 9 geni che gli consentono di produrre ben 18 proteine che servono a portare a casa il risultato.
L’mRNA del vaccino per COVID-19, per contro, contiene solo la sequenza per produrre la proteina Spike di SARS-CoV-2 e attivare così la nostra risposta immunitaria. NON ha né la sequenza PBS né una trascrittasi inversa, non forma il complesso necessario a entrare nel nucleo della cellula e non ha un’integrasi per inserirsi nel DNA.
Inoltre, non da ultimo, essendo un RNA messaggero, in 12-48 ore massimo sparisce del tutto (l’mRNA infatti serve solo a portare istruzioni e, una volta “letto”, viene rapidamente degradato dalla cellula per far posto a nuove istruzioni).