Davvero il 95% dei positivi è asintomatico? NO.

In questi giorni stanno girando dichiarazioni che fanno intendere che dopotutto chi si prende la Covid-19 può stare tranquillo, visto che nel 90-95% dei casi la passa in modo asintomatico o pauci-sintomatico.

Questa affermazione non ha alcun fondamento.

Dagli ultimi dati rilasciati dall’Istituto Superiore di Sanità emerge come il numero di asintomatici oggi si attesti al 55,9% e i pauci-sintomatici al 15,7%.
(qui il report: https://www.epicentro.iss.it/…/Bollettino-sorveglianza…)

 55,9+15,7=71,6%

Già questo ci dice che più di 1 su 4 (e non 1 su 20) avrà sintomi non trascurabili (e questo si vede anche da cosa sta succedendo ai pronto soccorso).

C’è in ogni caso un altro grande “però” in questo numero. Lo stato sintomatologico viene registrato al momento del tampone. Fotografa cioè lo stato di salute in quel momento e non ci dice nulla sul decorso clinico della malattia.

E com’è il decorso della malattia?

Nella prima ondata, che ci ha colto del tutto impreparati, l’ISS ha registrato che il tampone è stato fatto in media 10 giorni dopo l’insorgenza dei sintomi ed è stato effettuato per lo più in concomitanza del ricovero. Segno inequivocabile che testavamo persone che già avevano grossi problemi.

Dal momento del tampone all’esito clinico della malattia (guarigione vs. decesso) sono stati necessari in media altri 10-15 giorni. La letalità media della Covid-19, registrata lungo tutti questi mesi, è stata del 10%.
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 Questo cosa ci dice?

  • Questo ci dice che i morti di oggi risalgono a diagnosi di almeno 15 giorni fa e quindi che il rapporto casi/decessi deve essere calcolato su numeri sfasati tra loro di almeno 2 settimane.
  • Ci dice anche che i sintomi che si registrano al momento del tampone non fanno molto testo. La letalità ad esempio che stiamo registrando ora oscilla tra l’1 e il 4%. Numeri già del tutto incompatibili con un preteso 95% di asintomatici
  • Abbiamo già oggi davanti percentuali che meritano rispetto e attenzione, e appare del tutto inopportuno banalizzare, soprattutto alla luce dei numeri che crescono in modo esponenziale.
  • Queste percentuali potrebbero tornare a crescere ai livelli della prima ondata se, anche a causa di comportamenti imprudenti, il numero di contagi crescesse a tal punto da diventare ingestibile per il SSN.

E’ bene sottolineare che il sistema predisposto per il controllo dell’epidemia è già sotto evidente stress e il tracciamento dei casi è sempre meno efficiente. Questo si vede molto bene proprio guardando il numero di asintomatici che riusciamo ad identificare.

Se a luglio gli asintomatici rintracciati attraverso il test erano tra il 70 e il 75% dei casi, oggi questi sono solo il 55% e questa percentuale è in continuo calo.
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 Quindi non abbassiamo la guardia: distanziamento, mascherina, igiene e app immuni….

…ma soprattutto smettiamo di ascoltare e rilanciare chi diffonde dati e informazioni non verificate.

Grazie.

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